Recycla con le concerie venete per una rifinizione 100% circolare

Recycla con le concerie venete per una rifinizione 100% circolare

Una convenzione per una rifinizione 100% circolare. Obiettivo: produrre combustibile non convenzionale. È quella che metterà il know-how di Recycla (Gruppo Hera) a disposizione delle concerie venete che separeranno le acque di rifinizione, con recupero dei fanghi da esse estratti.

Recycla con le concerie venete

Riduzione del consumo di acqua fino al 90%. Alto recupero degli scarti di lavorazione e miglioramento del processo di depurazione dei reflui residui. Sono questi gli obiettivi della cosiddetta rifinizione circolare. In altre parole, la versione sostenibile della fase finale del processo conciario. Su di essa si sta concentrando l’attenzione del Distretto Veneto della Pelle (soggetto giuridico, riconosciuto ufficialmente dalla Regione Veneto, che aggrega le imprese e le associazioni di tutta la filiera della pelle veneta) e di UTIAC.

La convenzione

UTIAC, società operativa partecipata dalle aziende del distretto di Arzignano, ha recentemente sottoscritto un accordo con Recycla (Gruppo Hera), finalizzato a rendere pienamente circolare la rifinizione delle pelli. Si tratta della fase di nobilitazione della pelle, che conferisce effetti, colorazioni e accattivanti trame al prodotto finito.
Utilizza in modo intensivo resinepigmentivernici e solventi, i cui scarti fino a ora sono sempre diventati fanghi destinati unicamente alla discarica. Proprio su questo punto i conciatori hanno deciso di intervenire, nell’ambito di un progetto più ampio, denominato “Concia verso l’impatto ambientale zero”. Il progetto prevede l’attivazione di 8 cantieri destinati a ridurre l’impatto ambientale delle concerie, fra cui rientra anche il sottoprogetto Concia Circolare. Il suo obiettivo? Massimizzare il recupero di materia o energia di ogni fase di lavorazione delle pelli, fra cui rientra (con un peso importante) anche la rifinizione.

A ogni lavorazione la propria gestione dei reflui

L’azione consortile mirerà, anche intercettando fondi del PNRR, a separare (dove possibile) nelle concerie i flussi delle acque di scarto di ogni lavorazione. Attualmente, ogni fase di lavorazione ha uno scarico d’acqua contenete le sostanze specifiche di quella parte di processo. Questo, in molti casi, viene convogliato in un unico flusso in uscita dalla conceria principalmente verso i depuratori consortili. Dopo il processo di depurazione, i fanghi estratti da queste tipologie di reflui contengono una miscela di inquinanti molto diversi fra loro, non sono chiaramente recuperabili e, quindi, finiscono interamente in discarica. Separare i flussi significherà trattare fanghi contenenti solo la sostanza tipica di ogni fase. Una volta separata dalla parte acquosa, potrà seguire un percorso di recupero.

Recuperare di vernici e solventi dalla rifinizione

Nel caso della rifinizione, i fanghi generati hanno un loro potere calorifico intrinseco e possono quindi entrare nel processo di Recycla. L’azienda, controllata da Herambiente Servizi Industriali (Gruppo Hera), ha infatti un know-how specifico nella produzione di CNC. È il Combustibile Non Convenzionale, che può avere forma liquida o solida. In questo modo i fanghi di rifinizione sono avviati a un recupero energetico che contribuisce alla decarbonizzazione dei settori cosiddetti hard to abate. Questi processi, per vincoli tecnologici, sono difficilmente supportabili dalle fonti rinnovabili: cementifici, acciaierie, centrali termoelettriche, etc. In questi casi il CNC costituisce un’alternativa meno inquinante rispetto alle fonti fossili tradizionali, perché a parità di quantità emette in atmosfera un volume di anidride carbonica inferiore.

Fino al 90% di risparmio acqua

La separazione delle acque di rifinizione ha un altro importante impatto ambientale. Una volta estratti i pigmenti attraverso apposite soluzioni impiantistiche, le acque, libere dai fanghi, possono essere reimpiegate nel processo produttivo fino anche a 10 volteriducendo il consumo idrico di circa il 90% con un beneficio sia ambientale che economico. Inoltre, l’acqua residua destinata comunque ai depuratori, avrà un carico inquinante decisamente più basso. Sarà, dunque, più facile da trattare. Una volta depurata, potrà essere recuperata per svariati usi, chiudendo il cerchio di una piena circolarità.

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